VESTA
Vesta, figlia di Saturno e di Opi, sorella di Giove, è una figura della mitologia romana, che corrisponde alla divinità greca Estia, con la differenza che il suo culto a Roma assunse una maggiore rilevanza.
Era la dea del focolare domestico, venerata in ogni casa e il cui culto consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro: le sacerdotesse legate al suo ordine, quello delle famose vestali, avevano proprio il compito di custodire il fuoco sacro alla dea, acceso all’interno del tempio a lei dedicato, facendo sì che non si spegnesse mai.
In una delle sue raffigurazioni più tipiche la dea indossava una lunga stola e teneva in mano un bastone.
Il culto del fuoco viene fatto risalire ad un'antica concezione religiosa naturalista degli Indoeuropei, della quale sarebbero un'ulteriore attestazione il dio vedico Agnis[1] ed il culto del fuoco di Estia in Grecia.
Il fuoco sacro, custodito nel tempio di Vesta, venne spento nel 391 per ordine dell'imperatore Teodosio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Vesta
Vesta, sorella di Giove, la Hestia del Greci, rappresentava il focolare domestico, proteggeva la famiglia, ed in tale veste era la principale divinità privata, ma ben presto fu onorata anche di culto pubblico, essendo considerato lo Stato come la più grande famiglia.
Il tempio di Vesta, uno dei più antichi di Roma, edificato dal re Numa Pompilio, sorgeva ai piedi del colle Palatino, presso il Foro; era a pianta circolare e molto angusto, appena capace di contenere un’ara sulla quale ardeva il fuoco sacro, simbolo di perennità dello Stato Romano.
L'attuale tempio, che un restauro moderno ci presenta nella versione di età severiana, sorge su un alto podio rivestito di marmo con colonnato corinzio e con tetto conico fornito di un foro adatto a far fuoriuscire il fumo del fuoco sacro custodito all'interno dell'edificio.
Accanto al tempio si trovano i resti dell'abitazione che ospitava le sacerdotesse, costituita da un grande cortile interno porticato attorno al quale si sviluppavano le residenze e gli ambienti di lavoro delle Vestali disposti su più piani.
Al servizio di Vesta erano preposte sei Vestali, scelte tra le più antiche e nobili famiglie romane all’età di 6-10 anni, con entrambi i genitori in vita e fisicamente impeccabili: prescelte con sorteggio, all'atto della consacrazione, facevano dono della loro chioma alla dea.
Erano quindi sottratte alla “Patria Potestas” dal Pontifex Maximus, con il rito giuridico-sacrale consistente nell’afferrare per il braccio la bambina pronunciando la formula rituale: “Amata te capio” ; da quel momento la Vestale era dedicata alla dea era “sui iuris” sottoposta soltanto alla potestà del Pontifex.
Le sacerdotesse abitavano nella casa delle Vestali, di cui si è detto sopra, ed avevano il compito di mantenere sempre acceso il fuoco sacro, ed anche di preparare la “mola salsa” (mistura di farro e sale) indispensabile per immolare le vittime sacrificali.
Le sei Vestali avevano l’obbligo della castità e purezza, ed il loro servizio durava trenta anni, dopodichè potevano, volendo, uscire dal sacerdozio e condurre vita comune.
Le Vestali godevano dei massimi pubblici onori e della generale stima; la loro sola presenza era sufficiente a placare dispute violente o a graziare un condannato a morte.
Le Vestali conducevano una vita agiata, possibile grazie alle elargizioni private ed ai lasciti testamentari: anche molti imperatori lasciarono consistenti ricchezze all'ordine delle Vestali.
Esse provvedevano inoltre ad aiutare i poveri ed i bisognosi, cosicché per Roma non girassero mendicanti.
La Vestale colpevole dell’estinzione del fuoco sacro veniva frustata dal Pontifex Maximus, oppure, se violava il voto di castità, veniva sepolta viva nel campus sceleratus perchè il suo sangue non poteva essere versato: famosa per questo, fra tutte, Rea Silvia, madre di Romolo e Remo.
Dopo l'abolizione dei culti pagani, voluta da Teodosio nel 391 d.C., la casa ed il tempio vennero chiusi e l'edificio pare sia servito prima come residenza di funzionari dello stato e, successivamente, della stessa corte imperiale.
Rare sono le rappresentazioni statuarie di Vesta, mentre molte monete sono a lei dedicate: su di esse la dea veniva rappresentata in piedi o seduta, sempre con espressione severa e completamente vestita, con in mano la tazza sacrificale e lo scettro, come nel famoso asse di Caligola, qui raffigurato.
http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=26931.20;wap2
Vesta, sorella di Giove, la Hestia del Greci, rappresentava il focolare domestico, proteggeva la famiglia, ed in tale veste era la principale divinità privata, ma ben presto fu onorata anche di culto pubblico, essendo considerato lo Stato come la più grande famiglia.
Il tempio di Vesta, uno dei più antichi di Roma, edificato dal re Numa Pompilio, sorgeva ai piedi del colle Palatino, presso il Foro; era a pianta circolare e molto angusto, appena capace di contenere un’ara sulla quale ardeva il fuoco sacro, simbolo di perennità dello Stato Romano.
L'attuale tempio, che un restauro moderno ci presenta nella versione di età severiana, sorge su un alto podio rivestito di marmo con colonnato corinzio e con tetto conico fornito di un foro adatto a far fuoriuscire il fumo del fuoco sacro custodito all'interno dell'edificio.
Accanto al tempio si trovano i resti dell'abitazione che ospitava le sacerdotesse, costituita da un grande cortile interno porticato attorno al quale si sviluppavano le residenze e gli ambienti di lavoro delle Vestali disposti su più piani.
Al servizio di Vesta erano preposte sei Vestali, scelte tra le più antiche e nobili famiglie romane all’età di 6-10 anni, con entrambi i genitori in vita e fisicamente impeccabili: prescelte con sorteggio, all'atto della consacrazione, facevano dono della loro chioma alla dea.
Erano quindi sottratte alla “Patria Potestas” dal Pontifex Maximus, con il rito giuridico-sacrale consistente nell’afferrare per il braccio la bambina pronunciando la formula rituale: “Amata te capio” ; da quel momento la Vestale era dedicata alla dea era “sui iuris” sottoposta soltanto alla potestà del Pontifex.
Le sacerdotesse abitavano nella casa delle Vestali, di cui si è detto sopra, ed avevano il compito di mantenere sempre acceso il fuoco sacro, ed anche di preparare la “mola salsa” (mistura di farro e sale) indispensabile per immolare le vittime sacrificali.
Le sei Vestali avevano l’obbligo della castità e purezza, ed il loro servizio durava trenta anni, dopodichè potevano, volendo, uscire dal sacerdozio e condurre vita comune.
Le Vestali godevano dei massimi pubblici onori e della generale stima; la loro sola presenza era sufficiente a placare dispute violente o a graziare un condannato a morte.
Le Vestali conducevano una vita agiata, possibile grazie alle elargizioni private ed ai lasciti testamentari: anche molti imperatori lasciarono consistenti ricchezze all'ordine delle Vestali.
Esse provvedevano inoltre ad aiutare i poveri ed i bisognosi, cosicché per Roma non girassero mendicanti.
La Vestale colpevole dell’estinzione del fuoco sacro veniva frustata dal Pontifex Maximus, oppure, se violava il voto di castità, veniva sepolta viva nel campus sceleratus perchè il suo sangue non poteva essere versato: famosa per questo, fra tutte, Rea Silvia, madre di Romolo e Remo.
Dopo l'abolizione dei culti pagani, voluta da Teodosio nel 391 d.C., la casa ed il tempio vennero chiusi e l'edificio pare sia servito prima come residenza di funzionari dello stato e, successivamente, della stessa corte imperiale.
Rare sono le rappresentazioni statuarie di Vesta, mentre molte monete sono a lei dedicate: su di esse la dea veniva rappresentata in piedi o seduta, sempre con espressione severa e completamente vestita, con in mano la tazza sacrificale e lo scettro, come nel famoso asse di Caligola, qui raffigurato.
http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=26931.20;wap2
8 commenti:
Che bella e bellissime le foto.
Debora
Mi piacciono tanto questi "sassetti" di forma irregolare ch utilizzi. Ed anche le perline colorate ma trasparenti. Buona primavera, Vania.
Buona primavera anche a te cara Vania....
Un abbraccio
Claudia
@cuore antico...
...non pensavo che venissero così le foto....è andata di fortuna...piacciono molto anche a me.:)
@Sandra....
....i sassetti....me ne sono innamorata SUBITO....sono di madreperla....le perline colorate trasparenti...fanno davvero effetto.
@Claudia....
...passeggiate...:)))
... e penso che chiuderò un po' di più il pc....con la Primavera.:)))
Ciao Vania, sono tra i tuoi follower da un po' ma ancora non avevo avuto modo di lasciarti un saluto.
Scorrendo il tuo blog a ritroso, ho avuto modo di ammirare le tue bellissime collane. Sei veramente molto brava e creativa, complimenti!
@Krilù...
...ti ringrazio.
....Ti avevo vista...ma non il tuo blog...passerò a curiosare.:)
ciao
Veramente belli.Buon inizio di primavera;saluti a presto
@Cavaliere oscuro del web....
...mi fa sorridere il tuo "nome".:)
...contenta che Ti piaccia.
...e allora gustiamoci la Primavera.:)
Posta un commento