giovedì 17 maggio 2012

STORIE DI PRINCIPESSE :)



Peonia
Il fiore della peonia è tra i più venerati in Oriente da migliaia di anni come portatore di fortuna e di un matrimonio felice. Appariscente, lussureggiante, elegante incarna amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. Dolcemente profumata e di lunga durata, definita 'rosa senza spine' dagli europei, simbolo delle romantiche storie d’amore


La peonia, considerata la ‘regina di tutti i fiori’ nella Cina antica, si è diffusa come pianta ornamentale con l'imperatore Yang (605-617) della dinastia Sui (581-618), diventando popolare e protetta nei palazzi imperiali durante la successiva dinastia Tang (618-907)


Simbolo tradizionale nell’arte floreale orientale, la peonia apparve dapprima nell’arte cinese per rappresentarne la forza vitale su quadri, porcellane, vestiti ricamati, paraventi dipinti e arazzi; in epoca contemporanea è spesso abbinata a raffigurazioni di uccelli e di bambù. Nelle raffigurazioni, il fiore bianco di peonia simboleggia la purezza verginale delle ragazze, mentre quello di colore rosso è più simbolico della femminilità erotica. Dopo l’introduzione in Giappone nel XVIII secolo, le immagini delle peonie sono comparse su arazzi, dipinti, stoviglie di porcellana, ricamate sui kimoni tradizionali in seta. Alla peonia sono anche dedicate molte poesie haiku, anche dai più famosi poeti e pittori, come Buson Yosa (1716-1784), che ne scrisse 28 haiku a tema su 3 mila, e Issa Kobayashi (1763-1828), con almeno 84 poesie su 20 mila haiku.


http://www.giardinaggio.net/Fiori/significato-dei-fiori/Peonia.asp

mercoledì 9 maggio 2012

TRIFOGLIO ! :)


TRIFOGLIO

Il termine Trifoglio deriva dal latino Trifolium che significa costituito da tre foglie, quale è la forma che contraddistingue le foglie di questa pianta. Il trifoglio è da sempre conosciuto per la dolcezza del proprio nettare che attira ogni genere di insetto. Numerose sono le proprietà attribuite al Trifoglio e vanno dal potere calmante degli infusi ricavati con le foglie della pianta, utili soprattutto contro i mali di stagione, all'efficacia come antidoto per il veleno. Da sottolineare è infine che il Trifoglio è il simbolo della fertilità; il Trifoglio è infatti in grado di sintetizzare l'azoto atmosferico nel terreno restituendo allo stesso la fertilità. A tale proposito ricordiamo che durante la fase più tardiva dell'epoca rurale (1700) in tutta l'Europa si diffuse l'usanza di coltivare i terreni non più produttivi con il Trifoglio.


venerdì 4 maggio 2012

VOLO DI LIBELLULA :)



Libellula...
ORIGINE DEL NOME LIBELLULA 
L’etimologia della parola  Libellula  ha origine incerta e secondo alcuni
studiosi deriverebbe dalla parola latina libellus, cioè piccolo libro; questa
immagine evoca la figura dell’insetto posato, le cui ali, aperte o chiuse,
ricordano le pagine di un libro. Secondo altri questo nome potrebbe
essere il diminutivo di  libella,  cioè piccola bilancia, per il movimento di
oscillazione delle ali quando l’insetto è posato. Altri autori, invece, sono
convinti che Linneo derivò il nome libella dalla sua prima apparizione nel
testo  Libri de piscibus marinis di Guillaume Rondeletius (1554), in cui
l’autore assegnava il nome “libella insecto fluviatilis” a quello che
sicuramente era una larva di Zigottero, commentando che somigliava
nell’aspetto allo squalo martello, classificato come Libella marina.
Il termine Odonati fu creato dall’entomologo danese Fabricius nel 1793
per indicare l’intero ordine di questi insetti, ed  è una contrazione di
Odontognati, composta da  οδονς = dente e  γναϑος = mandibola; quindi
insetti dalle mandibole dentate.
LE LIBELLULE NELLA TRADIZIONE 
Le libellule sono sempre state presenti nella conoscenza popolare,
influendo in maniera positiva o negativa sull’immaginario collettivo, a volte
viste come portatrici di buona sorte e simboli di coraggio e a volte come
creature del male.
La visione della libellula nella tradizione differisce totalmente tra Asia
ed Europa; in paesi come Cina e Giappone viene considerata una presenza benigna e portatrice di buoni auspici, in Giappone è simbolo di coraggio,
forza, vittoria e felicità. Il primo imperatore del Giappone chiamò il suo
paese Akitsu shima, che significa”isola delle libellule”.
In Europa, al contrario, veniva vista, soprattutto nel Medioevo, come
cattivo auspicio e creatura del demonio.
Questa visione negativa si riscontra anche nei nomi assegnati alla libellula
nei vari paesi come, ad esempio,  dragonfly in Inghilterra,  caballito del
diablo  in Spagna,  aiguille du diable in Bretagna e  teufelspferd  in
Germania.
Una delle caratteristiche fantastiche attribuite alle libellule è quella di
avere la capacità di ferire le persone pungendole o morsicandole; questa
immagine è probabilmente dovuta alla caratteristica di alcuni Anisotteri
di avere l’ovopositore molto grande e somigliante a un pungiglione.
Tuttavia, in Europa la libellula non è sempre stata  vista come essere
demoniaco o pericoloso, ma anche come una creatura  dolce e delicata,
come dimostrano i nomi, solo al femminile,  damselfly (Inghilterra),
damoiselle (Francia) e jungfer (Germania).
Nei dialetti delle nostre zone i nomi attribuiti alle libellule sono molti. Per
gli Zigotteri in genere i nomi dialettali sono munga (monaca), suor (suora),
e  sciuréta d’acqua; e per gli Anisotteri  prîjvi (prete),  fra (frate),
cardinalu (cardinale) e papa (papa).
http://www.provincia.novara.it/Agricoltura/ProgettiRicerca/libellule_cirabebe.pdf